il bis-cotto Lagaccio si affermò come prodotto di nicchia simile alla pasticceria secca, grazie a produzioni artigianali e di pasticceri locali come la bottega d Giovanni Preti, nel centro storico di Genova.
il bis-cotto Lagaccio è il più tradizionale dei biscotti genovesi, è il vero “Bis-cotto” perche’ è veramente cotto due volte.
La "Lievitazione naturale", la formatura dei pani, la prima cottura, il taglio delle fette e la seconda cottura, esaltano il gusto e rendono le fette croccanti e friabili, particolarmente adatte per essere inzuppate nella prima colazione.

Immagine promozionale "Biscofetta" degli anni '70 - ©Archivio storico Preti 1851 s.r.l.
Le origini del nome
Questo biscotto prende il nome dal quartiere di Genova da cui venne sfornato per la prima volta: il quartiere del Lagaccio.
Il Doge Andrea D'Oria, intorno al 1530, fece costruire una sontuosa villa ai piedi della collina di Granarolo, l’attuale Palazzo del Principe. In seguito alla costruzione si rese necessaria una grande riserva d’acqua per le sue fontane, per i mulini del palazzo e per le riserve idriche della flotta navale. Venne fatto costruire un grande bacino artificiale, ardita opera di ingegneria, la diga formò un lago che venne chiamato dagli abitanti, in forma dispregiativa: "Lagaccio" , tuttora nome dell’attuale quartiere.
Un secolo dopo, nel 1652, la "Repubblica" decise di costruire in quella zona ricca d’acqua, una fabbrica di polveri da sparo, per la cui lavorazione era necessaria una grande quantità di acqua.
Due secoli dopo, il governo sardo ampliò la fabbrica e ne fece un opificio di proiettili e la "Direzione di artiglieria".
A questo insediamento si affiancò il laboratorio della galletta per il rifornimento delle flotte della "Repubblica". In quello stabilimento si iniziò a fare un biscotto ricco e leggero che prese il nome di "Biscotto del Lagaccio".